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Tremùr
10 Marzo 2022 Ore 21:00
Titolo: Tremùr
Autore: Alberto Zacchi
Quando: Giovedì 10 Marzo ore 21:00
Dove: Palazzo Bertazzoli, Bagnolo Mella (BS)
Ingresso: 5€ – gratuito per i ragazzi fino ai 18 anni
Moderatore: Lidia Marmaglio
Tremùr, vincitore del Premio Bologna in Lettere 2021, è la minuziosa sceneggiatura di una malattia, un non-luogo di gemiti e pianto, in cui sono presenti pochissimi oggetti: una scodella di latte e una tazzina di caffè, rivelatori del tremito che l’“io” vorrebbe ancora nascondere; un cucchiaio che la mano non sa più impugnare, un bastone e un deambulatore – nominato in dialetto come fosse un gioco dell’infanzia (el cariulì) per ridurre il pencolare del corpo e i rischi di cadute, perché, con il Parkinson, «l’è ‘n nà de traers / el corp / el par sta be stort / e ‘l pend / come la tór», ‘è un andare di traverso, / il corpo / sembra stare bene storto / e pende / come la torre’, così nella poesia La tór, dove vengono descritti sintomi classificati nei manuali come “sindrome di Pisa”. Tra gli altri oggetti, uno specchio in cui cercare conferma del tremore, «chel segn / che gnamó nüssü ved», ‘quel segno / che ancora nessuno vede’, perché all’esordio della malattia neurodegenerativa esso può ancora essere nascosto. Con il progressivo peggioramento si riducono i movimenti del volto, e dunque l’espressività: «compagn che gh’ès / ‘na maschera de cement», ‘come se avessi / una maschera di cemento’, confida l’“io” sconsolato che si sente defraudato del proprio viso dall’ipomimia. Ma poi, con autoironia, è egli stesso a minimizzare: non potrà più fare le smorfie!
Alberto Zacchi vive e lavora a Brescia. Inizia ad avvicinarsi alla scrittura dialettale a fine 2000 grazie alla suggestione data dall’amico Giuseppe Pasotti della “Compagnia Stringhini” nella commedia “Chesti fantasmi”. A seguire consolida il suo interesse grazie all’incontro con le poetesse Elena Alberti Nulli e Franca Grisoni. Oggi è un autore, attore e regista di spettacoli sia in lingua italiana sia in lingua dialettale, con temi che spaziano dal Sacro al profano, dal comico al drammatico.