AVEVAMO SOLO UN ALBERO PORCA ERBA!
La leggo di notte….! Il primo pensiero si condensa in: deliziosa Operina.
Dura un tempo magico, dai contorni sfumati come l’aurora: dalla fine della notte all’ inizio del giorno. Come la durata dello spettacolo: dal suo inizio alla sua fine; dal buio in sala fino al ritorno della luce.
Abita un luogo (il bosco) altrettanto magico. il teatro a vederlo è quasi un bosco (avevamo solo un albero). Poi ci sono cose e animali che di solito non parlano ma ad ascoltarli bene ci dicono. Tutto quello che accade intorno a noi è teatro! Basta saperlo guardare: vedere non basta. Può essere teatro tutto quello che accade nel mondo, nei vicoli, nei mercati. Ma da solo non basta. Dev’esserci qualcuno a guardarlo. Solo allora teatro sarà: trallallero, trallallà.-Ci vuole anche un po’ di divertimento-.
Può essere teatro anche quello che accade sul palcoscenico(salvo i casi dei concerti e ammesso che qualcosa accada), ma da solo non basta: dovete esserci anche voi. Voi curiosi! Abbiamo bisogno di voi!
Ora c’è tutto.
Quello che vi raccontiamo sono due storie. Una di lupi e una di cinghiali Storie che si fondono sul terreno del rapporto fra gli uomini e gli animali. Laddove di solito gli animali non parlano, qui, essendo a teatro, lo fanno.
La prima è il tentativo di guardare in faccia le nostre paure, quelle che a volte pure ci affascinano: abbiamo aperto una casella postale e la paura l’abbiamo chiamata lupo. Non sempre bisogna stare attenti al lupo. Tutti possiamo avere un lupo a cui scrivere.
La seconda è una storia di caccia (guerra). Dove i cinghiali, decidono, seppure affascinati da essa, decidono per amore, di fuggire il grande gioco. La salvezza sta nell’immobilità (sembra quasi un suggerimento per evitare le guerre). Solo l’immobilità rende invisibili. Ma bisogna fare ricorso a tutta la forza interiore per restare immobili. Bisogna pur guardare per avere delle visioni. Buona “Visione”. Finisco di leggere l’operina deliziosa. Alzo gli occhi….eccolo, il sole!
Senza requie tutto si trasforma.