La presenza costante nelle antologia scolastiche di testi di cantautori, l’intitolazione di vari istituti a Fabrizio De Andrè e, non certo per ultima, la consegna del premio Nobel per la Letteratura a Bob Dylan, sono elementi che indicano con estrema chiarezza che nel mondo attuale la poesia ha preso la forma della canzone.

Partendo da questa considerazione, il Teatro CaraMella ha realizzato uno spettacolo che si basa unicamente su testi di parolieri italiani, da Mogol, a De Andrè, da Gianna Nannini a Vasco Rossi, da Simone Cristicchi a Don Backy e molti altri. Il tema portante non poteva che essere l’amore, ma l’amore nelle canzoni non è mai rappresentato come una storia lineare, bensì piena di contraddizioni, tradimenti e ripensamenti, tragedie e sensualità. In una parola: la vita stessa.

E per rappresentarla si è pensato ad un luogo della quotidianità in cui la vita appare per un tratto, il tempo di una canzone, di un sorriso, di uno sguardo, per poi evolversi altrove, lontana da sguardi indiscreti. Un bar appunto, idealmente rappresentato nell’arco di una giornata, dall’apertura al momento della chiusura, in cui, davanti allo sguardo indifferente ma sottilmente complice del barman, si alternano momenti importanti della vita e dell’amore, colti nell’attimo vitale di una  completa e assoluta imperfezione.

E’ uno spettacolo che si rivolge ad un pubblico di adolescenti ed adulti, ideato per poter essere rappresentato sia in teatri classici che in spazi non convenzionali come locali, biblioteche, giardini. A richiesta può essere arricchito da canzoni del repertorio cantautorale italiano eseguite dal vivo.